Superare un ostacolo
Per il superamento di un ostacolo (una radice, un sasso, ecc) è necessario trasferire il peso del corpo; questa tecnica di base è indispensabile in mountain bike. Il superamento di un ostacolo prevede quattro fasi: una fase di preparazione, una fase di cabrata, il trasferimento e la ricezione. La fase di preparazione prevede l’avvicinamento all’ostacolo a velocità lenta senza pedalare, con i pedali paralleli al terreno e le braccia ed il busto flesse.
In caso di salita molto ripida, si devono tenere in considerazione due parametri: la motricità della ruota posteriore, che tende a scivolare soprattutto su fondi sterrati; ed il controllo della ruota anteriore, che tende a cabrare. Per far fronte a queste situazioni di instabilità di cabrata e di scivolamento che potrebbero verificarsi, occorre trovare il giusto compromesso tra peso e potenza; inoltre, la posizione descritta in precedenza, verrà accentuata con le spalle ancora più in basso, le braccia ancora più flesse con i polsi ruotati sul manubrio come a mimare un’accelerazione di una moto, il mento che quasi toccherà la pipetta dello sterzo e l’osso sacro che poggerà sulla punta della sella. Il biker assumerà questa posizione alquanto scomoda ma efficace per potere superare al meglio tutti i tipi di salita che si presentino davanti a lui.
La discesa
Un fattore molto importante durante una discesa è la sicurezza che non deve mai venir meno, soprattutto in campo aperto su un percorso accidentato. La tecnica usata per la discesa prevede, innanzi tutto, la messa in sicurezza del biker indipendentemente da quanto ripida possa essere. Per poter scendere in tutta sicurezza, infatti, è necessario essere equilibrati.
Anche in questo caso, proprio come in tutte le altre tecniche, lo sguardo è fondamentale ed è sempre rivolto in avanti a leggere il terreno preventivamente; la posizione è in piedi sui pedali con il corpo spostato verso il retrotreno; i pedali sono paralleli al terreno, tranne in caso di curve; le braccia e le gambe morbide con gomiti e ginocchia che vanno rispettivamente verso l’alto e verso l’esterno per aumentare il baricentro, nonchél’equilibrio; le dita sempre sui freni pronte all’occorrenza qualora dovesse servire frenare.
E’ il biker, con tutto il suo corpo, che deve guidare la mountain bike verso la direzione scelta; ed è quindi indispensabile mantenere il corpo rilassato ed utilizzare al meglio lo spazio intorno alla sellaXIV. Più la discesa diventa ripida, infatti, più la posizione del corpo tenderà a retrocedere. Possono presentarsi delle discese molto ripide, quasi a strapiombo, di pochi metri dove si può arrivare anche con lo stomaco che sfiora la sella. Questa posizione è anche chiamata “posizione di sicurezza” in quanto permette di poter scendere dalla mountain bike in qualsiasi momento e con qualsiasi pendenza senza rimanere incastrati tra la sella ed il manubrio con possibilità di gravi conseguenze.