Le Tecniche di Guida (1° parte) - a cura del dr. Virduzzo - dottore in Scienze motorie e Maestro AMI

01/09/2014
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Sono le basi della guida in fuori strada, purtroppo spesso ignorate. Alcune di queste tecniche sono fondamentali ed indispensabili per superare le numerose situazioni che si possono presentare in un percorso fuori strada.

La posizione
Indispensabile per il controllo completo del mezzo, si possono distinguere due diversi tipi di posizione:

1) la posizione da seduti, che è la posizione principale dove si pedala per lunghe distanze sia su terreni sconnessi che tecnici. Lo sguardo è sempre avanzato sul terreno che seguirà per anticipare gli ostacoli; bisogna sempre avere una o due dita sulle leve dei freni per essere sempre reattivi e rapidi in caso di frenata d’emergenza; le braccia rilassate ma pronte a correggere la direzione; i piedi ben posizionati per avere maggiore efficacia nella pedalat

2) la posizione in piedi sui pedali è quella che ci permette la massima libertà, sollevati dalla sella, per meglio anticipare e reagire a tutti gli imprevisti presenti nei percorsi, offrendo più confort grazie alle gambe che ammortizzano i colpi. Anche qui è molto importante mantenere lo sguardo rivolto in avanti a leggere il terreno; le braccia non devono essere tese, ma leggermente flesse, così da conservare una certa mobilità per assorbire i colpi; le dita (una o due) sempre sui freni; i pedali devono stare orizzontali al terreno in modo tale da non sbattere in qualche radice o sassoXI.

La cambiata
Questa tecnica è importante per far si che durante un’uscita non si rompano catene e soprattutto non ci si fermi davanti ad una salita perché non si ha un rapporto giusto. Due sono le regole da tenere a mente per una cambiata ottimale: anticipare e restare seduti. Per quanto riguarda la prima regola, ovvero anticipare la cambiata, si deve sempre cambiare marcia in tempo utile per la situazione che si sta per affrontare: salita, discesa, passaggio tecnico, ecc. In questo modo si eviterà di sforzare la catena, con il rischio di romperla o smagliarla, e di dover scendere dalla bici.
La seconda regola è importante per i fini dell’usura della catena e delle guarniture; stando seduti, infatti, si esercita meno tensione sui pedali, durante l’operazione di cambiata, consentendo un passaggio di marce più fluido.

“Pedale-freno”
Questa tecnica permette di destreggiarsi a bassa velocità, con precisione e senza poggiare i piedi a terra su terreno tecnico o accidentato. Occorre prendere in considerazione due grandi principi: per controllare la velocità si deve frenare; e per conservare l’equilibrio si deve continuare a pedalare. Stando in piedi sui pedali bisogna essere liberi di muoversi per poter spostare il peso; bisogna esercitare una leggera frenata, che coinvolge i freni, anteriore e posteriore, senza smettere di pedalare; occorre anche avere un rapporto idoneo, ovvero ne troppo veloce ne troppo duro, per poter essere più fluidi possibile. Per essere più precisi nell’esecuzione di tale tecnica è necessario caricare la ruota anteriore, spostando il peso del corpo e le spalle sulla verticale del manubrio, flettendo le braccia per “assecondare” l’ostacoloXII. Lo sguardo riveste un’importanza cruciale poiché condiziona le spalle e di conseguenza il corpo nel mantenimento dell’equilibrio in questa posizione che sembra “precaria” durante l’esecuzione di tale tecnica

Il surplace
La tecnica del surplace è rara in mountain bike, ma permette di passare dappertutto senza mettere il piede a terra. I pedali devono essere paralleli al terreno; è necessario avere lo sguardo proiettato in avanti verso l'orizzonte; la posizione è in piedi sui pedali, così da poter essere mobili spostando il bacino; le spalle devono essere sulla verticale del manubrio; i muscoli di gambe e braccia devono essere distesi pe poter correggere i piccoli errori; due dita sui freni a mantenere una leggera ma costante pressione; la mountain bike deve essere leggermente inclinata al fine di avere il corpo verticale. Il surplace è un continuo movimento alla ricerca della giusta posizione al fine di mantenere l’equilibrio. 

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