E’ importante, per gli atleti, sottoporsi, nel periodo degli allenamenti e delle gare, alle sedute di massaggio sportivo. In base all'esperienza maturata trattando centinaia di atleti, campioni e campionesse nazionali e internazionali, ho evidenziato che soprattutto per gli atleti impegnati in allenamenti e gare che si svolgono in condizioni provanti (clima, superficie di gioco etc), come ad esempio nel beach volley, dove caldo, sabbia e ritmi delle gare risultano alquanto impegnativi anche per i più allenati, così anche in tutti gli altri sport di fatica, è fondamentale usufruire dei molteplici benefici che i trattamenti specifici garantiscono al muscolo . Oltre, naturalmente, al recupero della fatica, i benefici più significativi sono sicuramente la prevenzione degli infortuni e la massima resa agonistica, non solo a livello muscolare, ma anche nervoso. Di seguito ne spiegherò i motivi.
Cosa succede
Durante l'allenamento e in particolare durante la gara, oltre alla fatica, l'impegno muscolare è accompagnato dallo stress nervoso e dall'eccesso di produzione di sostanze di scarto (acido lattico, cataboliti e tossine). Questo crea delle tensioni muscolari che si evidenziano al tatto in un ipertono delle "bande muscolari". Inoltre, in piccole aree di specifici distretti muscolari possono formarsi a volte i cosiddetti trigger point, cioè aree della fascia muscolare dove gruppi di miofibrille (unità elementari della contrazione) dopo la contrazione (accorciamento) non ritornano alla posizione di “riposo” e formano come dei piccoli “nodini”, grandi quanto la punta di un fiammifero. I trigger point possono essere “attivi" o "non attivi" e alla pressione presentano una dolorosità molto accentuata, dando spesso luogo al cosiddetto dolore "riflesso", che si manifesta a poca distanza dalla loro localizzazione.
L'ipertono, le bande tese e i trigger point predispongono gli atleti a situazioni che potrebbero rivelarsi l'anticamera di un possibile aggravarsi della loro condizione fisica. Nella migliore delle ipotesi, questo potrebbe sfociare in episodi di dolore, con conseguente limitazione della prestazione o addirittura, nei casi più seri, in un infortunio muscolare. L’infortunio muscolare può naturalmente avere differenti gradi di gravità (contrattura, elongazione, distrazione, strappo di I° II° o III° grado) ed è proprio nella primissima fase che occorre intervenire, quando cioè l'atleta avverte solamente la sensazione di fatica, senza manifestazioni di dolore evidenti.
Attraverso un massaggio specifico si "azzera" lo stato funzionale, rimettendo in ordine le singole fasce muscolari e ripristinandone la normalità. Come ho descritto prima, nel muscolo si possono formare piccole aree con nodini e/o trigger point, anche se l'atleta a livello cosciente spesso non ha segnali evidenti. Il sistema nervoso, infatti, con i suoi milioni di sensori disseminati nel corpo, monitora continuamente la situazione, individua le aree interessate dal problema e cerca di attuare tutte le contromisure, per evitare che questo diventi una grave complicazione per l’organismo. Queste contromisure non sono altro che un meccanismo di compensazione in cui viene impedito l'utilizzo al 100% di quella specifica fascia muscolare, a discapito del sovraccarico di fasce limitrofe o altri gruppi muscolari. Lo stesso sistema nervoso, che si vede costantemente impegnato nel risolvere e gestire queste problematiche, impiega e consuma energie nervose, con conseguente calo della prestazione globale. Spesso l'atleta attribuisce al proprio calo della prestazione varie cause, tralasciando e ignorando questo aspetto che, come abbiamo visto, è tutt’altro che marginale.
Cosa Fare
Il massaggio sportivo rappresenta il rimedio più indicato in questi casi e trova dunque la sua applicazione, oltre che prima della prestazione sportiva, anche e soprattutto alla fine, per riportare alla normalità tutti i valori intra ed extracellulari, liberando il muscolo dall'acido lattico e dalle tossine accumulate. Nelle 12-24 ore successive allo sforzo fisico, si effettua invece il massaggio decontratturante, che è mirato ad intervenire in quelle aree dove le fibre e le fasce presentano ipertono e risultano un po' contratte. Questo trattamento è simile al pettinare dei lunghi capelli, liberandoli da piccoli nodi: allo stesso modo anche i muscoli, formati da milioni di mio-filamenti, si annodano e si aggrovigliano e necessitano di essere riordinati. Una volta ripristinate le normali funzioni muscolari, è il muscolo stesso a trarne vantaggio, così come il sistema nervoso e di conseguenza la performance.
Finalità
Svariate sono le finalità del massaggio decontratturante, così come numerose sono le azioni benefiche che ne risultano. Abbiamo un'importante azione diretta sulla fascia e le unità contrattili, un aumento del flusso ematico, un'azione indiretta dovuta alla stimolazione delle terminazioni nervose e dunque sul sistema nervoso nella sua interezza.
Ne risultano una serie di evidenze come:
--> La diminuzione dei livelli di cortisolo nel sangue, con conseguente riduzione dello stato d'ansia e miglioramento dell'umore;
--> L'aumento delle endorfine circolanti nel sangue, con conseguente inibizione della percezione del dolore;
--> La riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa;
--> La stimolazione della microcircolazione locale, con conseguente effetto drenante;
--> La rimozione dell'acido lattico e delle scorie metaboliche prodotte durante l'attività sportiva;
--> Il decongestionamento e il rilassamento dei tessuti, con conseguente diminuzione delle contratture muscolari e dunque una forma di prevenzione efficace degli infortuni.